Schiacciata con l’uva (mia)

Scritto il 15 settembre 2015 | 8 Commenti

Ho mangiato la schiacciata con l’uva solo due volta in vita mia. La prima volta durante la mia splendida vacanza nel Chianti nel 2010. Era proprio il periodo della vendemmia e comprammo un pezzo di schiacciata al volo. Ricordo che rimasi sorpresa che contenesse i semini dell’uva che scricchiolavano fra i denti. Pensavo addirittura che ci fossero capitati per sbaglio. Insomma, mangiai quel pezzo di schiacciata un po’ stranita.
Qualche settimana fa poi, avendo nel giardino una pianta di uva da vino carica di dolcissimi grappoli, ho cercato la ricetta della schiacciata e ho scoperto che i semini sono un must! Ammetto che allo scricchiolio devo proprio abituarmici, ma il sapore è eccezionale. A rendere però ancora più buona la mia schiacchiata è stata proprio la soddisfazione di farla con l’uva del mio giardino.

Ingredienti

  • 400 g di farina 00
  • 20 g di lievito di birra
  • 1 pizzico di sale
  • 1 kg di uva nera da vino
  • 150 g di zucchero semolato (2 cucchiai per l’impasto)
  • olio d’oliva qb

Preparazione
Mischiare la farina con una presa di sale e due cucchiai di zucchero, disporla a fontana sul piano di lavoro. Sciogliere il lievito di birra in qualche cucchiaio di acqua tiepida e versarlo al centro della farina con qualche cucchiaio di olio d’oliva.
Iniziare ad impastare con le mani e aggiungere poco a poco qualche cucchiaio di acqua tiepida. Continuare ad impastare finché non si avrà un impasto elastico, liscio e non appiccicoso. Formare una palla, metterla in una ciotola e coprirla con un panno. Farla lievitare per circa 1-1,5 ore finché il volume non sarà raddoppiato.
Lavorare nuovamente l’impasto con 1-2 cucchiai di olio, dividerlo in due parti uguali. Stendere la prima parte e disporla in una teglia oliata o coperta con carta da forno. Coprire la pasta con due terzi dei chicchi d’uva (precedentemente lavati e asciugati) e spolverare con lo zucchero. Stendere la seconda parte di impasto e coprirvi l’uva facendo attenzione a sigillare bene i bordi. Spargere i rimanenti chicchi sulla schiacciata, premerli a fondo e spolverare con un altro po’ di zucchero.
Cuocere nel forno preriscaldato a 180 °C per circa 30-40 minuti finché la schiacciata non sarà bella dorata in superficie.

Ispirata alla ricetta di Juls’ kitchen.

Commenti

8 Responses to “Schiacciata con l’uva (mia)”
  1. Ago ha detto:

    Alex ci credo che sia stato soddisfacente farla con la tua uva! :-D
    Io veramente volevo rifarla con l’uva fragola bianca – lo so che non si fa >_< – ma era troppo, troppo buona!
    È venuta bellissima questa qui, con la sua bella crosticina dorata, succosa succosa! Se la ritrovi l'altra uva, perchè non la provi?
    Riguardo i semini…sono d'accordo con te! :-)))

  2. Carmina ha detto:

    Cara Alex,
    da tempo ormai i tuoi post trasudano una calma, una pace, un’intima soddisfazione e consapevolezza della propria vita che leggerli di prima mattina mette proprio di buon umore…Non quello scomposto e ridanciano tanto di moda oggi; quello che parte dal fondo dell’anima e al fondo dell’anima ritorna, dopo un giro all’interno di se stessi che regala levità e profondità…
    La vita, nonostante tutto, è bella, vero?
    Un abbraccio da Roma!
    Carmina

    • Alex ha detto:

      Cara Carmina,
      il tuo commento mi ha emozionato e commosso, devo ammetterlo. Non parlo molto di me qui sul blog, ma le tue parole mi hanno resa molto felice. Con la tua sensibilità, che ho notato già in ogni tuo commento, tu sei riuscita a leggere fra le righe e a capire dalle immagini il giro che ho fatto all’interno di me stessa. Sì, è vero, ora c’è consapevolezza e gratitudine, amore per quel che ho e finalmente radici che hanno iniziato ad attecchire. Quella consapevolezza che in fondo basta poco, che – sì – la vita è bella, nonostante tutto, e che le cose che veramente contano le portiamo dentro di noi.
      Un caro saluto e un grazie di cuore
      Alex

  3. Genny ha detto:

    È bello leggerti Alex. Sempre. In questo momento della mia vita in cui i semini dell’uva sembrano proprio la parte indigesta, spero di arrivare anche io un giorno a conquistare la serenità che mi mostrerà la loro bellezza… Coltiva la tua uva come stai facendo, i frutti sembrano i migliori possibili…

    • Alex ha detto:

      Cara Genny, grazie!
      A volte sono proprio i semini che ci rovinano tutto il resto, lo capisco benissimo. Ma si possono anche sputare o mandar giù e concentrarsi sul sapore dei chicchi che li avvolgono. Serenità è un parolone. Va e viene, io ho dovuto imparare a riconoscerla ed acchiapparla. Io l’avevo dentro di me senza saperlo, quando ho iniziato a mettere a fuoco ho riconosciuto il bello. Un abbraccio forte

  4. Ulica ha detto:

    Ciaoooo:)
    Non ha prezzo fare le cose in casa con la frutta e verdura del nostro orto! Ma, oggi come oggi, proprio questi riti semplici e belli diventano difficili.
    E credo che siamo ricchi se riusciamo ad avere queste soddisfazioni. :)
    A presto,
    Ulica :)

  5. Anna Cocca ha detto:

    Gentilissima Alex conquistata dalla foto l’ho provata, nonostante non abbia punti di riferimento essendo prima volta che la faccio e la gusto…è gradevole e mi riporta indietro nel tempo…..
    Grazie ancora!
    Anna :-)

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