Herzlichen Glückwunsch Italien

Geschrieben am 17 März 2011 | 37 Kommentare

Ich habe Italien vor 19 Jahren verlassen. Ich kann mich an diesen Oktobertag erinnern, als wäre er gestern gewesen. Alle Nachbarn standen auf der Straße zum Winken. Meine Mutter war unendlich traurig. Es war nicht so normal für italienische Verhältnisse, daß ein 20 jähriges Mädchen in die weite Welt geht. Das Auto war voll mit italienischem Essen. Ich hätte ja hier verhungern können. Mein Vater hat mich mit dem Auto begleitet. Ich habe von Rom bis zum Brenner Rotz und Wasser geheult. „Warum heulst du? Du wolltest doch weg, also reiß dich zusammen“. Recht hatte er, ich wollte ja auf den Spuren meiner deutschen Wurzeln hierher. Mir hat es in Deutschland sofort gefallen. Aber mit der Zeit habe ich gemerkt, daß meine Wurzeln uritalienisch sind und ganz tief in Mittelitalien stecken.  Je länger ich hier bin, desto italienischer fühl ich mich (wobei ich in Italien urdeutsch bin :-)). Ich trage Italien ganz tief in meinem Herzen, bin mir allerdings bewußt, daß es das Italien meiner Kindheit und meiner unbeschwerten Jungend ist, ein Italien, wo ich jetzt wahrscheinlich nicht mehr leben könnte, wo alles anders ist. Diese 19 Jahre haben mir bewußt gemacht, wer ich bin und woher ich komme. Mal schauen, wohin die Reise weiter führt. Jedenfalls immer mit meinem Italien im Herzen. Heute feiert Italien 150 Jahre Einheit. Ich feiere als Italienerin mit.

Kommentare

37 Responses to “Herzlichen Glückwunsch Italien”
  1. cricri sagt:

    grazie.
    Meravigliose parole.

  2. Patrizia sagt:

    che commovente Alex….io l’ho lasciata per motivi diversi dal tuo, é stata una scelta che con il tempo mi pesa sempre di più, non sono pentita da un lato, ho dei figli che adoro una casa,un lavoro un marito italiano che cerca in tutti modi di compensare alle mie mancaze italiane, ma le mie radici sono là giu‘, non riesco, nonostante la mentalità molto più „evoluta“ nonostante delle differenze sostanziali che apprezzo di più qui che in italia e sarebbe troppo lungo il commento, per spiegarle tutte, io amo l’Italia, gli italiani, il colore che c’é nella gente, la generosità, la disponibilità, la cultura,l’arte,la lingua, tutto…e non riesco a staccarmene, non credo che lo faro‘, il mio accento forte calabrese non posso togliermelo e non ci voglio nemmeno provare, non ho amicizie, non sono come me, non ti aprono le porte facilmente, non te le aprono affatto…ma per il momento ci sto chissà un giorno forse!!!!
    un’abbraccio
    patrizia

  3. lydia sagt:

    Alex, te lo posso mandare un bacio grande e posso dirti che quando ti leggo non penso ad un’Alex tedesca, ma ad un’Alex italiana che vive in Germania?
    Vedo e leggo poco di tedesco in te, non so se è un bene o un male

  4. brii sagt:

    :-D
    io ho pianto da Verona a Bolzano, perché non me ne volevo andare da qui
    ma è un’altra storia, te la racconterò.

    io invece le radici le ho trovate qui, ho trovato tutto quello che mi è mancato in Svezia.
    se riuscissi far arrivare anche i miei genitori, sarebbe davvero tutto perfetto.
    un abbraccio fortissimo Alex
    baciuss
    brii

  5. Ely sagt:

    sei stata coraggiosa e ce l’hai fatta…. e ‚lItalia è comunque sempre con te! auguri e la foto dice tutto :-)

  6. Auguri a chi è italiano di nascita e a chi d’adozione, è bello sapere che c’è chi è orgoglioso di esserlo …….nonostante i tempi, ciauzzzzzzz

  7. Fico&uva sagt:

    Ammiro chi come te ha avuto il grande coraggio di seguire un sogno, la strada ti apparirà giorno dopo giorno davanti perché agli intrepidi il destino regala sempre piacevoli sorprese! Un abbraccio
    Uva e fico

  8. [ Anemone ] sagt:

    Alex e Patrizia.. le vostre parole mi hanno toccata nel profondo..
    .. e mi avete resa ancora più orgogliosa di essere italiana..

    Un bacio, Mari

  9. Tina sagt:

    Cara Ale, le tue parole mi hanno fatta emozionare. Io non ho potuto scegliere, i miei genitori sono emigrati in Svizzera ed io dopo pochi anni li ho raggiunti. Non ho pianto quando ho lasciato l’Italia. Al contrario ero felice di raggiungere i miei. E sai cosa ho risposto a mia madre che mi chiedeva se la città e la nuova casa in Svizzera mi piacevano? Non lo scorderò mai….le ho detto: mamma dove ci sei tu è il posto più bello del mondo. Avevo 9 anni. Ormai la mia vita si svolge quì, ma l’Italia e la Sicilia in special modo sono e saranno sempre nel mio cuore. Ale carissima sono sempre felice di leggerti. Tina

  10. Simona sagt:

    Per me sono 17 anni. Anche se ho il passaporto USA, sono italiana, perche‘ la propria identita‘ non cambia anche se cambiano i pezzi di carta con il tuo nome. Credo che vivere in un altro paese da‘ una dimensione particolare alle nostre radici culturali. A mettere radici in California mi ha aiutato l’amore di mio marito, ma anche il fatto di essere circondata da tante persone anche loro provenienti da altrove e da tante persone che amano l’Italia. Un abbraccio intercontinentale.

  11. Edda sagt:

    Alex non dire così mi emozioni…Io sono andata via 6 anni fa‘ non so‘ ancora quale sia la mia identità praticamente da quando sono nata ;-) ma le radici ce le portiamo dentro e forse sono ancora più preziose perché siamo all’estero.
    Un abbraccio forte e auguri Italia che si fa‘ amare, malgrado tutto, intensamente…
    Grazie per questo post, Alex, sei speciale.

  12. simonetta sagt:

    Carissime io sono italiana anzi toscana per l’esattezza. E‘ molto bello e gratificante sentire elogiare così il nostro paese e la nostra gente. Il passare del tempo fa sì che i ricordi che si portano nel cuore si addolciscano, le cose brutte e poco piacevoli sfumano via lasciando pochi segni e tutto quello che rimane è sempre pi bello di quanto non fosse in realtà. Forse se non foste andate via dall’Italia avreste dei ricordi meno romantici……purtroppo

  13. Annalisa sagt:

    Che belle parole…Auguri a tutti gli italiani che sono nel mondo.
    Ciao. Annalisa

  14. Grazie , auguri anche a te e a tutti gli italiani che sono nel resto del mondo!!!!!!!!!!!!

  15. Elvira sagt:

    Quando sono arrivata sul tuo blog la prima volta e ho deciso di tornare non è stato per la foto, nè per la ricetta che avevi pubblicato. Avevo letto che era il blog di un’italiana in Germania e di un’altra agli antipodi e ne ero stata affascinata. Perchè lo avranno fatto, quanto sono state coraggiose, come vivono, quante cose interessanti conosceranno.
    Partire è una scelta tante volte un po‘ obbligata, ma che richiede un grandissimo coraggio ed una grande forza, ed io le vedo in te anche quando parli del nostro paese, che meriteresti di vivere nei suoi lati migliori molto più di chi ci sputa sopra ogni giorno.
    Ti abbraccio forte forte come se fossì lì :)

  16. Aiuolik sagt:

    Io invece sono molto delusa dall’Italia e soprattutto quando sono all’estero per niente fiera di esserlo perché non mi ci riconosco proprio… Oggi più che mai me ne andrei volentieri e infatti ci sto provando. Mi mancherà/ebbe l’Italia? Ai posteri :-)

    Un abbraccio!!!

  17. cla sagt:

    in Italia o altrove italiana sei *
    auguri anche a te dolce donna
    cla

  18. maite sagt:

    auguri a te Alex, auguri a tutti noi.

  19. Anna sagt:

    o mamma mia, qui si piange….
    e come vi capisco…. mio marito dice che io sono attaccata al trullo e non riesco a muovermi se non con la promessa di poter tornare…. e ha ragione.
    ma se si nasce italiani, hai voglia ad allontanarti dall’Italia e a cercare, per motivi di sopravvivenza ad adattarti ad un posto a a persone da te diversi.
    Italiana ci resti dentro e prima o poi a distanza riesci a vedere sempre le cose belle che hai lasciato.
    un abbraccio Alex.
    Anna

  20. Cristina B. sagt:

    gran bel post!
    di me posso dire che per qualche misterioso motivo la parte italiana è sempre stata un pochino più forte di quella tedesca (in mio fratello il contrario) e durante gli anni che ho vissuto negli USA era proprio l’Italia che mi mancava di più…
    però per mia figlia sogno un futuro all’estero, in un paese più civile, moderno e meno corrotto.
    un abbraccio forte

  21. arabafelice sagt:

    Ragioni per partire ce ne sono tante. Questo non vuol dire che anche quelle belle non facciano piangere comunque, quando si guarda indietro.
    Un abbraccio grande, che colmi le migliaia di km tra me e te :-)

  22. Sophie sagt:

    Schöne, warme Worte, Alex! Ich wünschte manchmal auch, ich wäre Italienerin -bin ich aber nicht ;-) Erst während meiner Zeit in Florenz habe ich gemerkt, wie „un-deutsch“ ich tatsächlich bin. Vielleicht hätte ich wiederum nach Italien auswandern sollen? Wie auch immer, es ist schön, dass du den Schritt gemacht hast, sonst gäbe es vielleicht auch diesen wunderbaren Blog nicht!

  23. nina sagt:

    auguri a te radice di un ravanello fiorito.
    nina

  24. EMANUELA sagt:

    Essere italiani….sarebbe stata una frase molto più degna se realmente avessimo vissuto questo paese in tutte le sue sfumature positive che ha e sono decisamente tante. Purtroppo quelle negative però pesano, pesano come un macigno ed anche io sono un pò stanca di questa Italia approssimativa dove si abbassa la testa sempre e si fa finta di non vedere, dove sei un numero o poco più, dove l’eccezione è diventata la regola e la certezza un’utopia.
    Io sono Italiana sono nata a Napoli ma vivo in Sardegna. Sento in me i valori della fraternità napoletana e dell’ospitalità sarda, ne vado fiera ed orgogliosa ma oggi avrei bisogno di una vita regolata, di un certo ordine e di credere ancora in qualcosa.
    In quest’Italia non ci credo più ma spero con tutto il cuore che torni a brillare nel cielo dell’universo come solo il Bel Paese sa fare.
    Auguri a tutti gli Italiani ed un abbraccio affetuoso a te Alex e a tutte le cordiali persone che con questi commenti hanno dimostrato la bellezza dell’essere Italiani. Smack.

  25. bello Alex, bello bello… quando Claudina ha deciso di andare a fare l’Erasmus la prima a cui ho pensato sei stata te! :)

  26. sallly sagt:

    Un post molto bello…in poche righe hai detto tantissime cose molto speciali..

  27. silvia. sagt:

    mi è venuto il magone a leggere. e per farlo passare ti immagino in giro per Roma mentre fai da guida a chi ti considera un monumento ;D

  28. Alex sagt:

    O mammina, non credevo di scatenare lacrime e coccoloni :-) Ho scritto di getto quello che sentivo, anche dopo essermi emozionata sentendo vari servizi alla radio.
    Sono consapevolissima del fatto che l’Italia che mi porto nel cuore non è l’Italia di Berlusconi, l’Italia che fa scappare i giovani all’estero perché non offre loro un futuro sicuro, l’Italia di chi ti frega sempre e comunque. Come diceva Patrizia è l’insieme di tante cose che mi manca e che mi rende orgogliosa di essere italiana. Sono determinati valori che mi sono stati insegnati e che ritrovo ogni volta che torno.
    Ma so che se tornassi a viverci non sarebbe la stessa cosa. E qui mi sono creata un’indipendenza che non è facilmente trasportabile in Italia. Spesso mi dicono „ma torna“ quando mi sentono così melanconica, ma per tornare mi ci vorrebbe ancora più coraggio che per partire.
    Molti di voi sottolineano il fatto che ci vuole coraggio a mollare tutto e a partire. Non credo di essere stata coraggiosa a 20 anni. Forse più incosciente che coraggiosa :-) Ero curiosa, avevo voglia di indipendenza e di dimostrare di potercela fare da sola. E ce l’ho fatta, ma non devo dire grazie a nessuno se non alla mia famiglia che non mi ha mai messo i bastoni fra le ruote. Ma il prezzo che si paga è alto. Non voglio lamentarmi più di tanto, sono fortunata, ma non è facile. E soprattutto è quasi impossibile tornare dopo così tanto tempo. Sto davvero aspettando di poter piantarle da qualche parte quelle radici. Per ora sono sospese nell’aria.
    E capisco chi come Aiuolik e Reb è deluso, lo sarei anche io se vivessi ancora in Italia. Il fatto è che all’estero non si trova sempre il paradiso.
    Vorrei rispondere a ognuno di voi, mi manca il tempo. Sappiate che siete stati voi a commuovere me.
    Vi abbraccio una ad una

  29. colores sagt:

    OH Alex, mit deinenm Post ich muss fast heulen! Ich verstehe genau was du sagst und spüre genauso wie du es fühlst! Schmlimm aber gleichzeitig stolz ! Hast meine Seele gerührt!GLG colores

  30. alexandra sagt:

    Alex che emozione!
    Ero felice durante il tragitto da Venezia a Monaco, e altrettanto lo sono stata da Monaco a Venezia. Dieci anni fissa a Monaco (da aggiungerne altri 5 altalenanti – su e giú- senza decidere cosa fare) Anni preziosi sia per completare la mia professionalitá (in un paese che sa come valorizzare le persone) che per intrecciare rapporti umani di grande profonditá e amicizia.
    Senza la Germania non avrei il lavoro che ho oggi in Italia, ho avuto opportunitá che qui dopo i 30 anni te le sogni. E una qualitá della vita molto piú alta rispetto allo standard (esiste uno Stato, un’amministrazione pubblica chiara, onesta e al servizio del cittadino) Ecco perché ogni volta che ritorno in Germania ritrovo un pezzetto di me. Un bacione A.

  31. MarinaV sagt:

    Io son partita con la testa fresca di chi va all’avventura, pronta ad accettare quello che sarebbe successo.
    Ho avuto qui opportunità che in Italia non credo sarei mai riuscita ad avere.
    Quando sono tornata nell’inverno 2004-2005 per 6 mesi a Roma a fare un master, non vedevo l’ora che arrivasse aprile per scapparmene di nuovo ad Amsterdam.
    Le mie radici saranno all’aria, ma questa è fresca e umida e le mie ci stanno bene.
    Borbotto come una pentola di fagioli quando devo pagare le tasse (e qui non si scherza), ma in cambio ho servizi eccellenti e se mi serve una cosa me la posso regolare da me via internet oppure con una semplice telefonata.
    Le botte di malinconia e insopportazione mi vengono quando il sole non si fa vedere troppo a lungo, oppure non riesco a percepire il sapore di ciò che sto masticando: non perché le mie papille siano in sciopero ma perché c’è qualcosa di sbagliato in ciò che sto mangiando.
    Ma i peracottari stanno in tutto il mondo, al nord come al sud. La differenza è che gli italiani, grazie a 2000 anni di cattolicesimo, son sempre pronti a battersi il petto e a riconoscere di aver sbagliato. Qui si battono sul petto solo per dire quanto sono bravi e che loro davvero non sbagliano – neanche di fronte all’evidenza. Le magagne vengono nascoste sotto al tappeto, gli italiani invece i panni sporchi li mettono in piazza. Cambiati i fattori, il risultato rimane invariato.
    Casa per me è dove sono le mie cose.
    E la mia dispensa :D
    Alex, un bacione!

  32. birti sagt:

    E mi raccordo…. und hier hört es schon auf…
    an Tüten, Koffer, Taschen, Lärm und einen Mann, der seine Brille quer über das Gesicht hängen ließ, und den ich später ins Herz geschlossen habe. Seine Tochter aber auch. Denn das Lachen in den folgenden Monaten TAT SO WEH!

    19 Jahre?? Teufel aber auch!

    b.

  33. Silvia sagt:

    Ciao Alex,
    grazie per questo post, anch’io mi sono emozionata leggendolo (si, ho la lacrima che è uscita… lo ammetto). Mi riconosco in cio‘ che hai scritto nel post e nel commento.
    Io sono venuta via 10 anni fa e anche a me, come tu dici, 10 anni all’estero hanno fatto capire chi sono, da dove vengo e dove sono le mie radici (…le piu‘ profonde sono ancorate nelle pietre calcaree e nei paesaggi riarsi dell’Abruzzo che ho nel cuore…).
    L’Italia mi manca tanto, ma mi ci sento anch’io un pesce fuor d’acqua ogni volta che ci torno e leggendo qui vedo che non sono la sola ;-)
    Un bacione!

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