Aglio fresco

Scritto il 17 marzo 2009 | 42 Commenti

Aglio fresco

Oggi mi sento così … splende finalmente un tiepido sole, voglia di fresco, di luce, di verde. E visto che oggi è pure la festa di San Patrizio una ventata di verde ci sta anche bene.
Finalmente sono riuscita a provare l’aglio fresco. Ispirata da una rivista francese che parlava di aglio confit ho deciso di schiaffare in forno questo aglio con le erbe aromatiche del cesto regalatomi per il compleanno. Basta quindi tagliare a metà il bulbo d’aglio, metterlo in una teglia con la superficie di taglio verso l’alto, cospargere di erbe fresche (io ho usato timo limone ed origano) e un po’ di fior di sale. Condire con abbondante olio d’oliva e cuocere in forno a 180°C per 30-40 minuti.
Contrariamente ai bulbi di aglio secco, che cotti in forno diventano cremosi, l’aglio fresco rimane croccante. Il sapore non è estremamente aglioso, anzi ricorda più quello di una tenera cipolla. Insomma, mi è davvero piaciuto e, contrariamente alla crema di aioli mangiata ieri al ristorante spagnolo, non mi ha fatto impuzzonire tutto l’ambiente intorno a me :-)))
L’aglio cotto così al forno lo servirei come contorno di un piatto di carne. Se invece usate l’aglio secco potrete spalmare la cremina d’aglio sul pane … una delizia.

Aglio al forno

AAA – nome cercasi

Scritto il 16 marzo 2009 | 47 Commenti

Butterrübe

Premetto: spero che questo sia l’ultimo post a tema invernale. Mentre qualche giorno fa annunciavo che la primavera sembrava essere arrivata (questo weekend l’ho passato molto ottimisticamente a smistare armadi e stirare vestiti leggeri), la notizia meteo di questa mattina è che verso la fine della settimana ci sarà un forte calo delle temperature con neve fino a bassa quota. Bastaaaaaaaaaaaa.
Oggi niente ricetta, più che altro un quesito che pongo a voi. Al mercato ho comprato queste rape gialle di cui non riesco a trovare il nome volgare italiano, ma anche del nome botanico non sono assolutamente certa. Me l’hanno venduta come Butterrübe (traduzione letterale “rapa di burro”), ma potrebbe anche essere un regionalismo ed avere altri nomi. Per questo chiederò ai lettori tedeschi. Le mie ricerche terminologiche mi fanno arrivare a “rapa navone” o “rapa svedese” o “rutabaga”, ma dalle foto credo che si tratti di un altro tipo di rapa (che in tedesco si chiama Steckrübe). Magari è però una varietà simile. Scusate se faccio tutto questo discorso terminologico, probabilmente è deformazione professionale. Ma mi interesserebbe davvero scoprire il nome di questa rapa.
Comunque sia: è buonissima!!! Non a caso il nome “rapa di burro”. Dolce, delicata, burrosa nella consistenza.
Quando compro questi ortaggi sconosciuti mi affido ai consigli della signora del mercato. E lei mi ha consigliato di farne un semplice purè. Ho sbucciato le rape, le ho cotte in acqua salata. Scolate e schiacciate. Condite con burro, salvia e un po’ di noce moscata. Un ottimo contorno.

Butterrübe


Un classico da riproporre: lemon poppy seed cake

Scritto il 14 marzo 2009 | 38 Commenti

Cake limone e semi di papavero

In questo ultimo periodo mi capita spesso di essere presa da una voglia irrefrenabile di fare un cake veloce proprio mentre lavoro (meno male che lavoro a casa e ho il forno a portata di mano, altrimenti sarebbe un bel problema soddisfare queste voglie!) Coem al solito devo arrangiarmi con gli ingredienti che ho in casa e stavolta è toccato al cake della copertina dell’ormai conosciutissimo libro di Ilona Chovancova edito da Guido Tommasi. Il lemon poppy seed cake è un classico, proposto da tantissimi blogger. Ma è così delizioso che voglio ripoporlo anche io … magari c’è qualcuno che ancora non lo conosce (vero Sister?? Questo è alla tua portata!)
Altri abbinamenti limone-semi di papavero li trovate ad esempio da Dandoliva in versione muffin (Danda, dove sei? Tutto bene?). La stessa della Chovancova l’hanno presentata in versione quadrata i cari Calycanti. Una versione simile, ma con la glassa al limone, ce la presenta Sigrid. Mentre Sandra ne ha fatto dei deliziosi minicake. E chissà quante altre versioni ce ne sono. Vabbè, avete l’imbarazzo della scelta, ma provate l’abbinamento perché è davvero buono.
Ah, dimenticavo: secondo me è più buono il giorno dopo. Appena sfornato la consistenza è eccessivamente soffice e sbriciolosa, mentro dopo una notte si compatta e diventa bello succoso. Continua a leggere »

Canederli dispinaci

Scritto il 10 marzo 2009 | 38 Commenti

Canederli di spinaci

Devo dire grazie a TUTTI. Innanzitutto a Marina che mi ha dedicato meravigliose parole (anche se tanto quercia non mi sento :-)) e poi a tutti voi che siete passati a farmi gli auguri di compleanno, chi mi ha scritto in privato e chi mi ha chiamato. Auguri da tutta la blogosfera e da ogni parte del mondo. Grazie! Ho passato una splendida giornata, lontana dal computer, vicina ai miei amati fornelli e con persone che mi hanno fatto star bene. Ho ricevuto meravigliosi regali, tra cui un enorme cesto pieno di erbe aromatiche fresche. Guardate che bello! Continua a leggere »

Cucina greca: Stifado

Scritto il 6 marzo 2009 | 39 Commenti

Stifado

Della cucina greca non conosco molto, a parte la solita moussaka, l’insalata con la feta oppure i vare mezze che mangio solitamente direttamente al ristorante greco di fiducia (io ci andrei solo per la taramosalata!!!). Qui in Germania i ristoranti greci sono molto diffusi, quasi come quelli cinesi ed italiani. Ogni città, ogni paesello, anche il più piccolo, ha il suo ristorante Akropolis :-)
Il classico spezzatino non è che mi faccia impazzire e quando l’altro giorno ho comprato della carne di manzo (si vede che sono in fase carnivora?!) non sapevo assolutamente cosa farci. In questi casi mi piazzo davanti al mio Billy (leggesi libreria Ikea) e sfoglio e sfoglio e sfoglio i miei libri di cucina finchè non trovo una ricetta per cui bene o male ho quasi tutti gli ingredienti in casa. E stavolta ho fatto l’en plein! Li avevo TUTTI. E quindi Stifado sia.
Bello intenso nei sapori, speziato proprio come piace a me. L’uvetta ci sta una meraviglia, tanto che la prossima volta ce ne metterei perfino due di manciate.

Ingredienti per 4 Persone

  • 1 kg di spezzatino di manzo (spalla)
  • 60 ml di olio d’oliva
  • 750 gr di cipolline (intere)
  • 3 spicchi d’aglio spaccati a metà
  • 250 ml di vino rosso (o più)
  • 1 stecca di cannella
  • 4 chiodi di garofano
  • 1 foglia di alloro
  • 1 cucchiaio di aceto di vino rosso
  • 2 cucchiai di concentrato di pomodoro
  • 1 manciata di uvetta
  • sale e pepe

Scaldare l’olio in un tegame capiente e rosolare le cipolline precedentemente sbucciate. Quando saranno belle dorate, toglierle dal tegame e metterle ad asciugare su un po’ di carta da cucina. Mettere la carne nel tegame e rosolare a fuoco alto per 10 minuti finché il liquido della carne sarà completamente assorbito. Aggiungere aglio, vino, spezie, alloro, aceto, concentrato di pomodoro, un po’ di sale e una punta di pepe nero. Versare ca. 250 ml di acqua e portare ad ebollizione. Ridurre la temperatura, chiudere con il coperchio e lasciar cuocere per circa 1 ora avendo cura di mescolare di tanto in tanto. Aggiungere acqua (eventualmente anche vino) nel caso si dovesse asciugare troppo. Quando la carne sarà bella morbida, aggiungere le cipolle e l’uvetta e far cuocere per altri 15 minuti. Togliere la stecca di cannella prima di servire.
Servire con riso, pane o patate bollite.

Stifado

Fonte: Das große mediterrane Kochbuch, Bellavista Verlag, S. 40

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